Vitigno da vino a bacca nera coltivato in Puglia

Uva di Troia n.

Il vitigno Uva di Troia n. è fra i più prestigiosi e caratteristici della Puglia, ove è iscritto fra le varietà idonee alla coltivazione in tutta la regione.  

Origini e cenni storici

Il vitigno di uva da vino a bacca nera Uva di Troia n., è fra i più antichi e caratteristici della Puglia Centro-Settentrionale. Fonti storiche riportano che potrebbe essere originario dell’Asia Minore (Troia) e giunto in Puglia durante la colonizzazione ellenica, oppure il suo nome potrebbe derivare dal centro pugliese in provincia di Foggia (Troia) o ancora dalla città albanese di Cruja, vernacolizzato in Troia.  

Nell’ultimo decennio, la scoperta di nuove parentele, individuate con ricerche condotte sul DNA, hanno reso noto (Bergamini et al., 2016) che dai genitori Bombino Bianco (madre) e Uva rosa antica/Quagliano, si sono ottenuti i vitigni Uva di Troia, Bombino Nero, Impigno. 


Sinonimi

Barlettana, Nero di Troia, Tranese, Troiano, Uva di Barletta, Uva di Canosa, Uva della Marina, Vitigno di Barletta. 


Apice del germoglio: espanso, setoloso di colore verde bronzato. 

Foglia: media pentagonale, quinquelobata. Seno peziolare ad U o a lira con bordi a volte sovrapposti; seni laterali sia superiori che inferiori a lira. Pagina superiore glabra, inferiore lanuginosa, lembo piano e spesso con lobi leggermente involuti. 

Grappolo: medio, piramidale, semplice o alato, mediamente compatto. 

Acino: medio, sferoidale, con buccia pruinosa, spessa e consistente, quasi coriacea, con colore dell’epidermide violetto. Polpa poco carnosa. 

Epoca di germogliamento: media. 

Epoca di fioritura: media. 

Epoca di invaiatura: media. 

Epoca di maturazione: medio-tardiva. 

Vigoria:buona. 

Peso medio del grappolo: 210 g (min 130 g – max 320 g). 

Peso medio acino: 2, 4 g (min 2,1 g – max 2,7 g). 

Numero semi per acino: 1 – 2. 

Peso medio rachide: 12 g. 

Fertilità delle gemme: generalmente 2. 

Fertilità potenziale: 1,9. 

Fertilità reale: 1,6. 

Il vitigno Uva di Troia n. è mediamente produttivo, non presenta nei climi caldi particolari esigenze di terreno. Si adatta ad ogni forma di allevamento e potatura. 

Il vitigno Uva di Troia n. è poco resistente alla peronospora, mentre lo è di più all’oidio ed alle intemperie. È sensibile al vento caldo, il Favonio, tipico delle zone meridionali che lo ospitano. 

Grado alcolico: 11 – 14,5 vol. %.                

pH: 3,2 – 3,5.                         

Acidità totale: 4,5 – 8 g/l.  

La sua uva è esclusivamente utilizzata per la vinificazione. Si ottiene vino dal colore rosso rubino con riflessi aranciati, di corpo, alcolico, di contenuta acidità fissa, con profumo vinoso, asciutto ed armonico, di sapore neutro. 

Il vitigno Uva di Troia n.  è tradizionalmente presente in Puglia, particolarmente nel centro-nord della regione, ove contribuisce alla produzione enologica di qualità. È iscritto fra le varietà idonee alla coltivazione su tutto il territorio regionale. 

Viene utilizzato per la produzione dei vini a DOC Castel del Monte, Rosso di Cerignola, Orta Nova, Cacc’è Mitte di Lucera, Rosso Barletta, Rosso Canosa. 

 

Antonacci Donato
antonacci.dona@gmail.com

La scheda del vitigno Uva di Troia n., rivista e aggiornata, è estratta da: Antonacci Donato (2006). Viti di Puglia, Adda editore. Il suo uso viene concesso dall’autore citando la fonte.