Vitigno da vino a bacca nera coltivato in Puglia

Primitivo n.

Il Primitivo n. è un prestigioso vitigno da vino caratteristico della Puglia, ove è iscritto fra le varietà idonee alla coltivazione in tutte le zone di produzione.   

Origini e cenni storici

Il Vitigno Primitivo n. ha origine incerta. È certo invece che alla fine del Settecento, la selezione del vitigno fatta dal Primicerio Don Francesco Filippo Indellicati di Gioia del Colle, nell’ambito dei vecchi vigneti coltivati localmente (Musci G., 1913) portò alla utilizzazione e diffusione del vitigno Primativo. Il vitigno poi una fase di diffusione in Puglia e, particolarmente, in provincia di Taranto, sul finire del XIX secolo. Con gli studi del DNA, poi, è stata affermata l’identità del Primitivo con lo Zinfandel.  


Sinonimi

Morellone, Primaticcio, Primativo, Primitivo di Gioia, Uva di Corato, Zinfandel. 


Apice del germoglio: dritto, aperto, cotonoso, verde giallognolo con orlo rosso vinoso. 

Foglia: di media grandezza, pentagonale, quinqueloba. Seno peziolare a lira aperta, a volte chiusa, con frequente delimitazione con nervature del bordo su entrambi i lati.  

Grappolo: medio o medio-piccolo, lungo, di forma conico-cilindrica, semplice ma anche alato o doppio, mediamente compatto. 

Acino: medio o medio-piccolo, sferoidale, con buccia pruinosa, di medio spessore di colore blu. Polpa dolce e succosa, dal sapore aromatico caratteristico. 

Epoca di germogliamento: precoce-media. 

Epoca di fioritura: precoce. 

Epoca di invaiatura: precoce. 

Epoca di maturazione: medio- precoce. 

Vigoria: media. 

Peso medio del grappolo: 200 g (min 100 g – max 320 g). 

Peso medio acino: 1,8 g (min 1,1 g – max 2,7 g). 

Numero semi per acino: 1-3. 

Peso medio rachide: 13 g. 

Fertilità delle gemme: 2 – 3. 

Fertilità potenziale: 1,8. 

Fertilità reale: 1,5. 

La produzione del Primitivo n. è di elevata qualità. Predilige terreni di medio impasto, argilloso-calcarei, profondi. Assicura i migliori risultati enologici con forme di allevamento a media e bassa espansione, con potatura ricca e corta (come nel caso dell’alberello pugliese a 4-5 speroni). Presenta femminelle fertili, che danno una seconda produzione più tardiva (pari al 20%-30% di quella principale). 

Grado alcolico: 12 – 16 vol. %.                

pH: 3,2 – 3,4.                          

Acidità totale: 6 – 9 g/l. 

L’uva del Primitivo n. è impiegata esclusivamente per la trasformazione enologica.  La vinificazione in purezza consente l’ottenimento di vino superiore, di elevata gradazione alcolica, con colore dal rosso rubino intenso al rosso violaceo, equilibrato, caldo, di ampio volume, persistente, ben strutturato per la presenza di tannini nobili armonizzati con il corpo. Il vino presenta aroma particolare con profumi di confettura di prugna, delicati sentori di frutti rossi, leggera nota speziata orientale, tenue sottofondo di fieno e tabacco. 

Il Primitivo n. rappresenta uno dei più importanti vitigni tipici del territorio di Puglia, dove è presente in maniera rilevante. È iscritto fra le varietà idonee alla coltivazione in tutta la regione, ove viene utilizzato per la produzione dei vini a DOC Primitivo di Manduria, Gioia del Colle, Aleatico di Puglia, Salice Salentino. Da molti anni ha avuto una importante valorizzazione e numerosi successi come vino di qualità. 

Antonacci Donato
antonacci.dona@gmail.com

La scheda del vitigno Primitivo n., rivista e aggiornata, è estratta da: Antonacci Donato (2006). Viti di Puglia, Adda editore. Il suo uso viene concesso dall’autore citando la fonte.