Vitigno di uva da vino a bacca nera coltivato in Puglia

Merlot n.

Vitigno di importante diffusione nazionale ed internazionale, molto presente anche in Puglia, è idoneo per la coltivazione in tutta la regione.   

Origini e cenni storici

Il vitigno Merlot n. proviene, con vari altri vitigni (Cabernet), dalla regione viticola del Sud-Ovest della Francia (Bordeaux). Dalla Francia si è diffuso in tutte le zone del mondo. Nella nostra penisola si è diffuso nel 1880 ad iniziare dal Friuli e dal Veneto, dove ha trovato idonee condizioni ambientali. Attualmente è diffuso in tutte le regioni, soprattutto quelle centro-meridionali ed anche in Puglia. Il nome deriverebbe dal merlo.  


Sinonimi

Bigney, Merlau, Merlò, Plant Medoc, Vitraille. 


Apice del germoglio: espanso, cotonoso, biancastro, con bordi carminati. 

Foglia: media, pentagonale-cuneiforme, quinquelobata, con leggera bollosità del lembo. Seno peziolare ad U, a volte con bordi sovrapposti; seni laterali superiori ad U profondi con bordi sovrapposti; seni laterali inferiori a U. Media densità dei peli striscianti tra le nervature inferiori. 

Grappolo: medio o medio-piccolo, piramidale, alato (1 o 2 ali), più o meno spargolo, con peduncolo legnoso fino alla prima biforcazione, rosato. 

Acino: medio-piccolo, tondo, di colore blu-nero, con sfumature violacee, buccia di media consistenza, pruinosa. 

Epoca di germogliamento: medio-precoce. 

Epoca di fioritura: precoce-media. 

Epoca di invaiatura: medio-precoce. 

Epoca di maturazione: media. 

Vigoria: medio-elevata. 

Peso medio del grappolo rilevato: 190 g (min 130 g – max 300 g). 

Peso medio acino: 2,1 g (min 1,9 g – max 2,3 g). 

Numero semi per acino: 2-4. 

Peso medio rachide: 16 g. 

Fertilità delle gemme: 2 -1. 

Fertilità potenziale: 1,5. 

Fertilità reale: 1,1. 

Il vitigno Merlot n. presenta produzione abbondante e costante. I terreni più idonei sono quelli collinari freschi. Predilige zone ben arieggiate, con sistemi di allevamento che garantiscono un parziale ombreggiamento dei grappoli (questo consente di evitare repentini abbassamenti dell’acidità fissa). Potature lunghe provocano il fenomeno delle gemme cieche. 

Grado alcolico: 12,5 – 14,5 vol. %.                 

pH: 3,25 – 3,60.                         

Acidità totale: 5 – 8 g/l. 

Il vitigno Merlot n. è utilizzato esclusivamente per la vinificazione. Per le caratteristiche della sua uva, viene utilizzato anche in Puglia con successo come vitigno complementare in uvaggio, frequentemente con Cabernet Sauvignon o con molti altri vitigni rossi. Da questo deriva la larga diffusione internazionale del vitigno. Entra nella composizione di molte D.O.C. 

Se vinificato in purezza, si ottiene un vino da tavola di buona o media qualità, di colore rosso rubino più o meno intenso che con l’invecchiamento passa al granato, con aroma fruttato, erbaceo e vinoso. Sapore moderatamente tannico, morbido e asciutto, sufficientemente fine, con retrogusto tendente all’amarognolo se sottoposto ad invecchiamento. Quest’ultima pratica enologica non è realizzabile nel caso dei prodotti di più debole acidità, che vanno avviati ad un consumo più precoce. 

Il vitigno Merlot n. è abbastanza presente in Puglia ed è iscritto fra le varietà idonee alla coltivazione in tutte le zone di produzione pugliesi. 

È coltivato oltre che in Europa, anche in California, Australia e Sud America, dove dà origine spesso a vino di elevato livello qualitativo.  

Antonacci Donato
antonacci.dona@gmail.com

La scheda del vitigno Merlot n., rivista e aggiornata, è estratta da: Antonacci Donato (2006). Viti di Puglia, Adda editore. Il suo uso viene concesso dall’autore citando la fonte.