Agnello alla “collaridde”: una ricetta ricercata e gustosa

Abbinamento con vino pugliese

Negroamaro, Primitivo, Nero di Troia e i vitigni a bacca nera che – con i tannini – possono sostenere in modo equilibrato il gusto dell’agnello e del peperoncino.
Da preferire un vino rosso non giovanissimo, possibilmente invecchiato almeno un anno.

INGREDIENTI PER 6 PERSONE

  • Agnello tagliato a pezzi Kg 1
  • Verdura campestre Kg 1
  • Finocchietto selvatico g 50
  • Cicoriella senape Kg 1
  • Pomodorino Kg 1
  • Cipolle n. 2
  • Peperoncino n. 1
  • Sale grosso g 20
  • Olio di oliva g 30
  • Formaggio pecorino g 200
  • Sedano selvatico g 150

PROCEDIMENTO

In una caldaia di rame stagnata far rosolare l’agnello e la cipolla con l’olio di oliva e il peperoncino.
Aggiungere le verdure lavate e pulite, salare. Cuocere a recipiente coperto per altri venti minuti, rimestando di tanto in tanto, e provare se le verdure sono cotte con la carne.
Quando tutto è pronto, servire con il pecorino grattugiato.

CENNI STORICI

L’alimentazione soddisfa i bisogni primari dell’uomo e questo è un dato inconfutabile, ma non basta per spiegare la ricercatezza di alcune preparazioni: esse, pur non essendo elaborate, si presentano altamente gustose, sapide, stimolanti. Insomma è fondamentale trovare un certo piacere, pur soddisfacendo i bisogni primari di alimentarsi per sopravvivere.
Una ricerca che non ha mai abbandonato l’uomo anche in momenti, come quelli odierni, caratterizzati dalla massificazione e dalla globalizzazione che, se in certe situazioni tende a prendere il sopravvento, in altre nulla può contro le specificità agroalimentari di territori come il nostro fortemente caratterizzati dalla caratterialità spiccata di certi prodotti.

Autore

Maestro di cucina ed executive chef Michele ERRIQUEZ