La zona dove viene prodotto il Lizzano DOP rappresenta un connubio perfetto tra storia, arte e mare, che influenza anche il gusto e il sapore del vino a prevalente base di Negro Amaro coltivato nel territorio del Comune da cui prende il nome la DOP
e di quello limitrofo di Faggiano fino a raggiungere l’area intorno a Taranto.
Sul litorale di Lizzano si erge Torre Zozzoli conosciuta anche come Torre Sgarrata, termine che significa crollata. Dal mare, cristallino come solo quello dello Ionio può essere grazie al suo basso tasso di salinità, si raggiunge il paese in cui troneggia il Castello o Palazzo Marchesale, costruito sui resti di un’antica fortezza normanna. Intorno imponenti edifici come Palazzo Majorano e il Palazzo della scuola elementare Alessandro Manzoni, mentre nelle campagne tra le vigne del Lizzano DOP
tante le masserie e poi trappeti, palmenti ipogei e i trulli, chiamati pagghiare.
Poco distante Faggiano, borgo di origine medievale fondato da monaci basiliani e poi, dopo la morte dell’eroe nazionale Giorgio Castriota Scanderbeg, popolato dagli albanesi, tanto che nel principale edificio religioso, la chiesa Madre di Santa Maria Assunta, fu conservato il rito greco fino al XVIII secolo.
Giunti a Taranto, di cui due isole amministrative rientrano nella DOP del vino Lizzano, la visita si divide tra il nucleo più antico Isola, tra vie contorte e palazzi alti e stretti, e la parte moderna che si estende oltre le slanciate palme sul Lungomare Vittorio Emanuele II.
L’Isola è collegata alla terraferma da due ponti, quello di Porta Napoli e quello Girevole. Nel cuore del centro storico emerge la cattedrale di San Cataldo con il suo gioiello: il Cappellone dedicato al patrono della città con statue, affreschi e marmi a profusione.
Oltre, le distese d’acqua del Mar Piccolo, dove si coltivano le cozze famose per il sapore che acquisiscono grazie alla presenza dei citri, sorgenti ipogee di acqua dolce, e del Mar Grande, sorvegliato a vista dalle isole Cheradi, San Pietro e San Paolo.
Sulle sponde del Mar Piccolo ci sono i luoghi in cui è passato San Pietro e che scelsero i cappuccini per insediarsi sul territorio come il Convento dei Battendieri. Mentre sui fondali, da murici e cozze pinna nobilis in passato si ricavavano il pigmento della porpora e il bisso utilizzato per tessere stoffe pregiate: alcuni reperti sono conservati al Mudi, il Museo Diocesano di Taranto.
Sull’ampio Golfo di Taranto si veleggia a bordo dei catamarani della Jonian Dolphin Conservation, associazione di ricerca scientifica che dal 2009 studia i cetacei, osservando i delfini nel loro ambiente con escursioni turistiche in cui condividono tutto ciò.
Taranto, che fu capitale della Magna Grecia, conserva i vasi e i celebri Ori custoditi nel MarTa, il museo archeologico nazionale, e le colonne doriche del tempio dedicato a Poseidone in Piazza Castello, dove sorge Castel Sant’Angelo, sede della Marina Militare e aperto alle visite guidate. Nell’area contemporanea della città notevole la Concattedrale dedicata alla Gran Madre di Dio costruita nel 1970 su progetto di Giò Ponti.