Per la DOP Squinzano, il cui cuore è la cittadina da cui prende il nome, il territorio si divide tra Lecce e Brindisi. L’itinerario parte da Squinzano, un borgo nella parte settentrionale dell’area leccese nella zona chiamata Valle della Cupa, la pianura salentina che si estende intorno al capoluogo.
In paese notevole la Chiesa matrice dedicata a San Nicola con un pregevole coro ligneo, ma il gioiello si trova nelle immediate vicinanze: la Chiesa romanica di Santa Maria delle Cerrate del XII secolo. A poca distanza, sul mare, sorge Casalabate, piccolo borgo di pescatori che comprende Torre Specchiolla eretta nel 1500 come vedetta sulla costa.
A Novoli da visitare il Castello risalente al Cinquecento, ma sottoposto a vari rifacimenti durante la signoria degli Scandembergh e la Chiesa di Santa Maria del Pane, così chiamata per un miracolo risalente al 1707 quando il paese fu colpito da un’epidemia che terminò somministrando pane benedetto agli ammalati.
Il borgo di Campi Salentina nacque dall’unione dei casali Afra, Ainoli, Bagnara e Firmigliano distrutti dai Saraceni. Tra i suoi monumenti vanno segnalati il Castello, che la leggenda vuole eretto da Federico II per trascorrervi le vacanze estive e che poi fu trasformato in Palazzo Marchesale dagli Enriquez, e il convento dei Padri Scolopi che ospita la prestigiosa biblioteca con migliaia di volumi antichi.
Ultime tappe leccesi dell’itinerario alla scoperta del vino Squinzano DOP sono Trepuzzi e Surbo, prima di raggiungere il capoluogo. Nel passato il Feudo di Trepuzzi apparteneva ai conti di Conversano Acquaviva D’Aragona, oggi il borgo vanta il castello dei Balsamo e una bella Chiesa Parrocchiale barocca.
Surbo pare che derivi il suo nome da sorba, frutto di una pianta in passato molto diffusa in zona. In paese si respira ancora l’atmosfera della dominazione spagnola e interessante è un giro fra le numerose chiese.
Infine Lecce, la città salotto, da Piazza Sant’Oronzo, sulla quale svetta la statua del patrono, all’anfiteatro romano che ne occupa gran parte insieme alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie, la Chiesa di San Marco e il Sedile. Passeggiando tra le strade stordisce la bellezza della Basilica di Santa Croce, con l’attiguo ex convento dei Celestini, e quella di Piazza del Duomo con l’alto campanile. E poi palazzi e chiese dove il barocco trionfa: da non perdere la Chiesa di San Matteo, che si discosta da quelle tipicamente leccesi e ricorda piuttosto lo stile romano del Borromini.
Spostandosi in territorio brindisino si raggiunge Torchiarolo. Nel borgo antico si trovano il Palazzo Baronale e la chiesa Madre di Maria SS. Assunta. Nei dintorni vale la pena scoprire il parco archeologico di Valesio, un’antichissima necropoli messapica.
Nella stessa piana si trova San Pietro Vernotico in cui spiccano la Torre Quadrata e la piccola Chiesa di San Pietro. I nomi di due cantanti, Domenico Modugno che a San Pietro Vernotico trascorse la sua infanzia, e Albano Carrisi, che a Cellino San Marco ha le Tenute in cui produce il suo vino, legano le due cittadine che chiudono il circuito dello Squinzano DOP.