LA LUNGA SCIA DEL ROSSO DOP DEI TERRITORI DI BARLETTA E CANOSA

Due diversi vini e due DOP distinte per un itinerario che comprende aree geograficamente e storicamente connesse tra le province di Foggia e della BAT

La leggenda racconta che fu un bicchiere di troppo del vino prodotto a Barletta a provocare la Disfida del 13 febbraio 1503 che vide scontrarsi 13 cavalieri italiani e 13 francesi, che fu vinta dai “nostri” capitanati da Ettore Fieramosca. A memoria è stata ricostruita nel centro storico la Cantina della Disfida e collocato un cippo nella piana tra Corato e Andria dove avvenne lo scontro.

L’area di produzione del Barletta Rosso DOP comprende i territori fra Andria, Barletta e Trani e in provincia di Foggia le zone di San Ferdinando di Puglia e Trinitapoli.

Partendo da Andria un cenno è d’obbligo a uno dei castelli più famosi d’Italia, quel Castel del Monte voluto dall’imperatore Federico II come simbolo del proprio potere: una grande corona ottagonale di pietra che domina le Murge fino al mare.

Ad Andria, notevole per la sua produzione di olio d’oliva, oltre al centro storico ricco di chiese e palazzi, sono mete di interessanti passeggiate anche i dintorni dove sono tante lame e depressioni carsiche come il pulo di Gurgo con le grotte usate come ipogei. Da non perdere Andria sotterranea, costituita da una rete di cunicoli e resti di abitazioni medievali che si snoda al di sotto di tutto il centro storico.

A Barletta, oltre al castello, la cattedrale e la basilica del Santo Sepolcro guardata a vista dalla statua del Colosso Eraclio, d’obbligo ammirare i quadri di Giuseppe De Nittis esposti a Palazzo Marra, uno dei più bei palazzi della città. A poca distanza dal centro c’è il Parco Archeologico di Canne dove si tenne nel 216 a.C. la celebre battaglia tra Romani e Cartaginesi.

Trani offre più di un motivo di visita, a partire dalla cattedrale e dal castello sul mare. Interessante l’antico quartiere ebraico, la Giudecca, dove si trovavano quattro sinagoghe che furono trasformate in chiese dopo l’espulsione degli ebrei dalla città.

San Ferdinando è un paese che domina la valle del fiume Ofanto e che deve il suo nome al santo Ferdinando III di Castiglia e Leòn. Simbolo del borgo sono l’ottagonale Torre dell’Orologio e il pregiato carciofo di San Ferdinando.

Trinitapoli chiude il percorso sulla strada del vino Rosso Barletta DOP. Qui si trova il Parco Archeologico degli Ipogei, uno dei santuari dell’Età del Bronzo più importanti d’Italia. Un’altra caratteristica peculiare è la zona umida delle Saline di Trinitapoli e Margherita di Savoia, la più estesa della Puglia.

Ipogei e area geografica limitrofa sono tratti comuni tra Trinitapoli e Canosa. Canosa è un centro archeologico molto importante. Qui ci sono oltre 2000 i reperti nel Museo Archeologico di Palazzo Casieri, ma anche tantissimi altri rinvenuti negli scavi sono sparsi nel mondo. Nel Palazzo Sinesi invece si trova il corredo di oltre 400 oggetti della Tomba Varrese, scoperta per caso da Sabino Varrese nel 1912 insieme alle altre strutture funerarie daune.