GALATINA DOP E LE SERRE SALENTINE, ELEGANZA BAROCCA E VIGNE

La DOP del vino Galatina è espressione anche di un territorio in cui c’è una consolidata tradizione di coltivazione degli ulivi e spicca l’artigianato ceramico.

La DOP del vino Galatina è tra le più recenti che la Puglia ha conquistato. Il nome è legato a una delle cittadine più belle del Salento dove nel centro storico sfilano palazzi settecenteschi dagli imponenti portali e dai balconi barocchi alternati a tante chiese. Nella piazza principale c’è la Chiesa Matrice dei Santi Pietro e Paolo, ma è nel cortile di un palazzo che si nasconde il pozzo miracoloso con l’acqua che nei secoli passati liberava le donne dal morso della taranta, il ragno che le rendeva invasate. A Galatina sono conservati i magnifici affreschi trecenteschi della basilica di Santa Caterina d’Alessandria, edificata per volontà di Raimondello Orsini del Balzo che, secondo la leggenda, di ritorno dalle crociate portò con sé un dito della santa strappato con i denti. D’obbligo recarsi alla Pasticceria Ascalone per assaggiare il pasticciotto, dolce di pastafrolla ripieno di crema che pare sia stata inventato proprio qui nel 1745.

Cutrofiano è famosa per i manufatti di creta la cui produzione risale all’età medioevale e di cui si ammira una interessante esposizione nel Museo della Ceramica.

Nell’itinerario del vino Galatina DOP c’ è Sogliano Cavour: il secondo nome fu aggiunto dopo l’Unità d’Italia in omaggio a Camillo Benso di Cavour per distinguerlo dall’altro Sogliano in provincia di Forlì.

Prima di arrivare a Neviano consigliata la visita all’Ecomuseo del Paesaggio delle Serre Salentine che ha sede nel borgo e che ha come obiettivo quello di valorizzare gli ultimi prolungamenti delle Murge, proponendo passeggiate a piedi o in bicicletta alla scoperta dei luoghi.

La tradizione popolare fa derivare il nome di Neviano dalla presenza di numerose neviere, dove veniva conservata la neve, o dalla leggenda legata al Santuario della Madonna delle Nevi che racconta di due mercanti gallipolini che si rifugiarono in una grotta e quando cercarono di portare via il quadro questo rimase incastrato nella roccia su cui poi venne edificato il tempio. Diverse sono anche le ipotesi sull’etimologia di Seclì. Alcuni propendono per seculum, moneta di epoca romana, altri per una parola ebraica che indicava un’unità monetaria. Ipotesi che potrebbe essere confermata dalla presenza di una piccola colonia di ebrei vissuta nel paese fin dal XII secolo.

La via del vino DOP Galatina tra le Serre prosegue alla volta di Aradeo, borgo dalle origini antichissime che subì nel tempo numerose dominazioni. Nel centro storico ci sono molte case a corte ma il monumento più antico è la colonna di San Giovanni che per un periodo ebbe il potere di concedere il diritto di asilo e la grazia ai malviventi che riuscivano ad aggrapparvisi prima di essere catturati.

Singolare la storia del piccolo Comune di Collepasso che si spopolò totalmente tra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo forse per le razzie e gli assalti dei Turchi e deve la sua seconda vita alla baronessa Maria Aurora Leuzzi Contarini che giunta da Napoli nel 1805 insieme al marito, vi si trasferì nel palazzo feudale che ingloba una costruzione del 1576, a sua volta costruita attorno a una torre bizantina.