Tanta storia e tanta bellezza nell’itinerario che racconta il vino San Severo DOP, il primo in Puglia a ottenere nel 1968 il riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta. L’area vanta condizioni climatiche ottimali. Per questo la cittadina è stata abitata sin dal Neolitico. Legata a San Severino, apostolo precursore di San Benedetto, la città fu poi chiamata Castellum Sancti Severini. Rasa al suolo dal catastrofico terremoto del 30 luglio del 1627 vi furono ricostruiti in stile barocco palazzi, monasteri e chiese: dalla cattedrale Santa Maria Assunta all’antica matrice di San Severino, dichiarate monumento nazionale insieme a San Lorenzo e alla chiesa della Pietà, sede della confraternita dei Morti. Nel santuario della Madonna del Soccorso è custodita la Madonna nera, patrona della città in cui onore si svolge una festa in cui i venti rioni cittadini si affrontano in gare di “batterie” pirotecniche. Nell’ex convento dei Frati Minori Conventuali è ospitato il Mat Museo dell’Alto Tavoliere, mentre il vino torna protagonista nelle cantine ricavate sotto la città: San Severo fino agli anni ’50 ne contava ben 500.
Non molto distante Torremaggiore. Anche questa cittadina fu distrutta dal terremoto del 1627 ma conserva la sua atmosfera medievale con il castello ducale dei Sangro. A qualche chilometro dal centro abitato c’è il sito archeologico di Castel Fiorentino dove si narra morì Federico II di Svevia.
A San Paolo di Civitate, nell’antichità chiamato “Teanum Appulum”, nel 1053 si svolse la battaglia tra i Normanni e Papa Leone IX che terminò con la cattura del Pontefice. Dopo la distruzione da parte dei Turchi nel XVI secolo il paese divenne feudo dei Gonzaga. Oggi il borgo rientra nel territorio del vino San Severo DOP che nella sua versione rossa si sposa egregiamente con il torcinello sanpaolese.
Ad Apricena sono stati rinvenuti i più antichi manufatti litici d’Europa. Famosa per la pietra che è protagonista nelle sculture di artisti di fama internazionale nel centro cittadino, nel passato fu sede di una delle Domus di Federico II. Il devastante terremoto che rase al suolo la Capitanata causò il crollo di quasi tutti gli edifici. Infatti, il Palazzetto Baronale dei Principi Brancia fu costruito trent’anni sul maniero dei Normanni.
Lucera ha mantenuto la struttura urbanistica saracena con vicoli stretti, scalinate e salite ripide. La Cattedrale è stata edificata sulla preesistente moschea mentre sul Colle Albano si trova il Castello Svevo di Federico II distrutto dagli Angioini. Da visitare l’Anfiteatro Romano, una struttura risalente al tempo di Augusto scoperta solo nel 1932.
Si gode un panorama incantevole da Poggio Imperiale, piccolo borgo raccolto intorno alla Chiesa di San Placido Martire e noto per il Santuario di San Nazario, presso cui sgorga una sorgente d’acqua calda dove secondo la leggenda si sarebbe lavato i piedi il martire Nazario.
Ultima tappa dell’itinerario sulle tracce del vino San Severo DOP è Lesina che, fondata da pescatori dalmati, sorge sul lago omonimo in un territorio abitato già dal Neolitico. Nei pressi del fiume Fortore si trova l’Abbazia di Santa Maria di Ripalta, luogo di culto fra i più antichi del Gargano.