Da sempre il nome di Copertino è legato al vino e in particolare al vitigno Malvasia, arrivato in Puglia grazie ai monaci benedettini. Il nome della DOP, che comprende anche le produzioni dei territori di Carmiano, Arnesano, Monteroni e una parte di Galatina e Lequile, coincide con il Comune di Copertino, paese celebre per aver dato i natali a San Giuseppe Desa, protettore degli studenti e degli aviatori.
Tra le più suggestive cittadine del Salento Copertino incanta i visitatori a cominciare dall’imponente Castello, struttura militare realizzata nel 1540 su progetto dell’architetto Evangelista Menga per il marchese Alfonso Castriota e sulle cui mura erano presenti giardini pensili e vigneti.
Spostandosi a Carmiano si entra nella Valle della Cupa, grande depressione carsica caratterizzata da terreni fertili che hanno favorito la coltivazione della vite, degli alberi da frutto e, grazie all’abbondanza di acqua, delle produzioni orticole. Ancora oggi è intatto il fascino delle campagne punteggiate da ville e masserie fortificate con torri colombaie, neviere e “pagghiare”. In paese si erge il cinquecentesco Palazzo dei Celestini con la cappella affrescata dedicata a San Donato e il chiostro impreziosito da un pozzo barocco.
Nell’area del vino Copertino DOP anche Arnesano, abitato sin dall’antichità: in una sepoltura del tardo Neolitico rinvenuta nel Rione Riesci è stato trovato l’Idoletto, statuina in pietra calcarea che rappresenta una donna con la testa di civetta conservata nel Museo Archeologico di Taranto.
Pure Monteroni ha origini legate alla preistoria, ma oggi il monumento più imponente è il Palazzo Baronale, trasformato in dimora nobiliare dai Lopez Y Royo, mentre nei dintorni le famiglie nobili del capoluogo salentino edificarono le ville in cui trascorrere l’estate. Oggi nel suo territorio c’è la struttura Ecotekne, sede di alcune facoltà dell’Università del Salento.
Parte delle uve che danno origine al vino Copertino DOP sono coltivate tra Galatina e Lequile. Galatina raggiunse il suo massimo splendore tra il XVI e il XVIII secolo, periodo in cui vennero edificati pregevoli palazzi e la Chiesa Madre dei Santi Pietro e Paolo, mentre è del 1300 l’origine della Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, monumento nazionale dal 1870 con affreschi dallo stesso stile di quelli della Basilica di San Francesco d’Assisi.
A Lequile è evidente l’influenza del barocco leccese nelle chiese e nei palazzi del borgo tra cui spicca il Palazzo marchesale dei Saluzzo, feudatari del luogo. Tra i tetti invece emergono le belle cupole maiolicate delle Chiese di San Nicola o del Redentore e di San Vito, il patrono del paese che svetta sulla guglia al centro della cittadina.
Un solo Comune per un’unica PDO è quella di Leverano nota come città del vino ma anche dei fiori. La cittadina fa parte del territorio denominato Terra d’Arneo ed è sede dell’omonimo Ecomuseo, nato per tutelare le biodiversità e le tradizioni della zona. A guardia del centro abitato la Torre Federiciana che si eleva per 28 metri e che la tradizione vuole sia stata fatta costruire per volontà di Federico II di Svevia per tenere sotto controllo la vicina costa ionica.