Ulivi e vigne si alternano ad antiche masserie ed eleganti ville padronali, in un paesaggio che conduce sempre al mare più vicino che è lo Jonio. La finestra spalancata sul paleolitico sorprende sempre i visitatori.
La storia di Alezio è antichissima. Fu fondata dai Messapi e diverse tombe sono state rinvenute nel sottosuolo della cittadina. La più grande si trova nel Parco Archeologico nei pressi di Palazzo Tafuri, edificio settecentesco sede del Museo Civico Messapico.
Nel territorio del vino Alezio DOP ci sono anche Sannicola e Tuglie. Se la prima ha origini recenti che si fanno risalire al 1715, quando la famiglia gallipolina Coppola concesse ai contadini le sue terre nei pressi della cappella di San Nicola dove poi cominciarono a stabilirsi anche gli esponenti delle famiglie più facoltose di Gallipoli, Tuglie ha origini molto antiche. Nelle campagne del borgo si trovano quattro Menhir e sono di particolare interesse le Grotte Passaturi o Case vecchie che, secondo alcuni studiosi, costituivano la dimora dell’antico popolo dei “Tulli”.
La chicca? Il Museo della Radio, unico in Puglia e ospitato in un frantoio ipogeo del XVII secolo. Mentre nel Palazzo Ducale che fu la dimora dei duchi Venturi, si trova il Museo della Civiltà Contadina.
Fino al 1908 Sannicola è stata una frazione di Gallipoli e la sua costa considerata una estensione di quella della più famosa cittadina ionica. Il tratto di mare presenta alti scogli alternati a bassa scogliera e a un ampio tratto sabbioso. Il litorale fu abitato fin dai tempi più antichi: nei pressi della Torre dell’Alto Lido e nella grotta situata sotto l’attuale Montagna Spaccata, un costone roccioso a picco sul mare, è stato trovato materiale risalente al Paleolitico.
Gallipoli è l’unico esempio in Europa di isola racchiusa da mura su tutti i lati, con i vigneti della produzione del vino Alezio DOP che arrivano quasi al mare. Nel borgo di origine medievale, un intrico di piccole corti e stradine strette che si intersecano, regna sovrano il barocco nelle fastose facciate e nei portali di nobili palazzi. Quasi a sorpresa emergono le chiese: spettacolare sul mare è quella della Purità con la bianca facciata e i pannelli in piastrelle maiolicate eretta dagli scaricatori di porto, al centro del centro storico la Cattedrale dedicata a Sant’Agata e poi la Chiesa di San Francesco d’Assisi, in cui è contenuta la statua di legno del Malladrone raffigurante uno dei ladroni crocifissi accanto a Gesù. Nel sottosuolo i frantoi oleari ipogei, utilizzati dal 1600 fino alla prima metà del 1800 per la produzione dell’olio lampante per illuminazione che fece la vera ricchezza della cittadina raggiungendo il Nord Europa, la Russia e Parigi dove veniva trasformato in sapone per gran dame.
Prima di salutare Gallipoli, passando sul ponte dalla città vecchia alla nuova, sono tappe obbligate la cinquecentesca Fontana greca e il Castello sul mare, costruito nel XIII secolo e rimaneggiato nel periodo angioino. Riaperto dopo un lungo restauro è visitabile. Da non perdere la visita alle Sale Circolari e alla Sala Ennagonale, che rappresenta la parte più antica d’età bizantina, e la passeggiata sui bastioni per ammirare il panorama sulla città.